E’ la denominazione data al territorio del Miranese e comprende i comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea.
E’, inoltre, un modo per rimarcare il forte legame che i Tiepolo, Gianbattista e in particolar modo Giandomenico, hanno avuto con questo territorio. La celebre famiglia di artisti è stata mirabile esempio di gusto per la luce e il silenzio della campagna e per la sua fertilità che non sostituiva il mare (di cui Venezia era “sposa”) ma apriva nuovi orizzonti alla storia.
Numerosi sono stati i nobili veneziani che hanno seguito lo stesso percorso dei Tiepolo, dando a quest’area la sua fisionomia attuale. Queste “terre dei Tiepolo” sono sicuramente una proiezione della Serenissima e, infatti, ne rispecchiano fin dai tempi remoti della Repubblica del Leone non soltanto la società, ma il costume, quella vita liberata dagli affanni materiali che si esprime nella villeggiatura, e insieme l’ardimento imprenditoriale, ma anche il gusto per le dimore impreziosite dal lavoro di grandi artisti.
Dei Tiepolo ci restano la Villa di Zianigo, gli affreschi della parrocchiale di Mirano di Giambattista, la pala e il soffitto della chiesa di Zianigo di Giandomenico, e un altro suo affresco nella vicina Villa Bianchini.
Oltre alle splendide opere dei Tiepolo, questa terra è ricca anche di storia che risale all’epoca romana. I romani, infatti, qui portarono le centuriazioni e le divisioni delle terre per cardi e decumani, ancora oggi visibili.
Come nobilissime pedine disposte sulla verde scacchiera del Miranese, le ville venete sono una sessantina e costituiscono un eccezionale bene culturale, un patrimonio di architettura, storia e arte che, nel nome magico di Venezia, nobilita l’intera area. Costruite prevalentemente fra il 1600 e il 1700, le ville patrizie si raggruppano a Spinea, Mirano, Campocroce, Zianigo, Santa Maria di Sala, Noale. Portano i nomi di casate della Serenissima come Bembo, Barbarigo, Ca’ da Mosto, Giustinian, Grimani, Loredan, Michiel, Mocenigo, Morosini: a questi nomi, nel tempo, si sono aggiunti quelli dei nuovi proprietari.
E ci sono anche veri castelli, come il castello dei Tempesta a Noale, testimonianza di un Veneto medievale divenuto preziosa reliquia architettonica, e il castello di Stigliano le cui torri furono abbattute dopo la Guerra di Cambrai. Oggi questi edifici, un tempo dimore di famiglie potenti, fanno parte del patrimonio culturale pubblico e ogni visitatore è considerato un ospite.